La Chiesa del "Borgo"

Mesti i rintocchi delle campane, che riconducevano al Vespro
serale.

Maggio celebrava novena a Maria, e per me ancora fanciullo,
era ahimè obbligo, doverle obbedir!

La chiesa era li nel borgo, a un tiro di schioppo,
ma per me quel viale, aveva un l'asprezza di una lenta via
Crucis.

Eppur l'amarezza di entrare in quella chiesa,

era pari, poi alla gioia di uscirne.

Le lampade e le candele, erano già ben accese,
l'odor di incenso, era quasi piacevole,

e lui, quel parroco rubicondo, era pronto e attento a carpir,
qualsiasi mia distrazione.

Io, forse unico bimbo, in quella chiesa,

avevo però su di me il sorriso bonario e materno delle "beghine".
E allora, per far buon viso a cattivo gioco,

sfoggiavo la mia ugola bianca, intonando Alleluia.
La Comunione poi, era roba loro, ed il supplizio a quel punto,
era quasi finito.

Ma lontano, lontano, poi nel tempo, sino ad oggi,
posso dirlo di averlo amato, ed in quel dolce supplizio di essermi
anche divertito.